Terapia breve: che cos’è e falsi miti.

Negli ultimi anni avrai sicuramente sentito parlare di terapia breve o di orientamenti di psicoterapia breve. L’orientamento, approccio o modello di psicoterapia è il presupposto teorico e metodologico che utilizza il professionista psicologo psicoterapeuta nella sua pratica clinica. I modelli in psicoterapia sono molti, e come tutto, è influenzato anche da mode e popolarità. In questo articolo cercherò di chiarire che cosa si intende per psicoterapia breve, in cosa può essere utile ma cercherò anche di sfatare i falsi miti.

Sono la dott.ssa Maddalena Bernardi, psicologa online e specializzanda psicoterapeuta a indirizzo interazionista. Se leggendo volessi avere qualche informazione sulla possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia individuale online, contattami cliccando sull’icona di Whatsapp che appare a lato o all’indirizzo e-mail info@psicoterapia-on-line.com.

Cosa si intende per terapia breve?

La terapia breve ha per definizione una durata limitata, solitamente di qualche mese per la risoluzione di problemi e il raggiungimento di obiettivi ben definiti. Esistono diversi tipi di psicoterapia breve la cui differenza sta nella teoria di riferimento del terapeuta. La più famosa è la terapia breve strategica il cui maggior esponente di fama internazionale è Giorgio Nardone, ma anche la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è considerata a breve termine. 

La psicoanalisi e la psicoterapia dinamica, originariamente concepite come trattamenti a lungo termine, hanno negli ultimi anni adottato approcci più brevi, come nel caso della psicoterapia dinamica breve, pur mantenendo i loro fondamenti teorici. Ci sono poi altri approcci come il sistemico-relazionale, il costruttivista, l’interazionista e l’integrativo che non hanno una durata definita nel metodo di intervento, poiché molto dipende dalla relazione che si costruisce tra paziente e terapeuta e dalle problematiche portate in terapia.
Gli approcci teorici e metodologici qui elencati sono esemplificativi, ma non è esaustivi. Gli orientamenti in psicoterapia sono numerosi e molti sono nati recentemente dall’unione dei punti di forza di vari modelli.

Quando la terapia breve strategica non funziona.

In questo articolo approfondiremo la terapia breve e strategica per sfatare alcuni falsi miti riguardanti l’idea che la qualità di una terapia sia direttamente proporzionale alla sua durata. Va da sé che se esistono così tante teorie e metodologie in psicologia, e se ne stanno nascendo altre dall’unione di più approcci, è perché ogni modello si basa su presupposti che hanno dimostrato l’efficacia per la risoluzione di alcuni problemi. Le terapie brevi, soprattutto la strategica, richiedono un alto livello di collaborazione da parte del paziente o cliente e hanno dimostrato essere risolutive per una vasta gamma di problemi, soprattutto nel caso di disturbi ossessivi compulsivi e attacchi di panico, tra gli altri. 

La terapia breve strategica non ha controindicazioni specifiche, ma presuppone una completa fiducia da parte del paziente/cliente, che se non presente, può intaccare l’efficacia della terapia. Per la caratteristica della brevità, come qualsiasi terapia che si dica tale, focalizza l’obiettivo sulla risoluzione di una problematica molto specifica, non prendendo in considerazione la persona nel suo complesso e i vari contesti che abita. 

Pur essendo estremamente efficace quando c’è un alto grado di collaborazione e fiducia da parte del paziente, come già accennato, la terapia breve strategica può trascurare alcuni aspetti rilevanti per ovvi motivi legati alla sua breve durata. Questo può portare alla risoluzione del problema in un contesto specifico, ma potrebbe emergere nuovamente in un altro contesto.
La ricerca della brevità della durata è figlia dei nostri tempi scanditi in modo estremamente serrato tra lavoro e tempo libero, però, se viene portata come condicio sine qua non per iniziare un percorso terapeutico, potrebbe pregiudicarne l’esito. Molta dell’efficacia della terapia si fonda sulla relazione paziente-terapeuta, sulla co-responsabilità terapeutica e sul lavoro costante che la persona fa nella vita quotidiana e non è limitata quindi alle sedute dentro lo studio dello psicoterapeuta.

Psicoterapia breve online è possibile?

Il mio approccio, denominato interazionista, non si basa su una durata predefinita, ma piuttosto offre la flessibilità di concordare con il paziente una durata approssimativa, attraverso la costruzione di una relazione collaborativa e un rapporto di co-responsabilità nel perseguimento degli obiettivi condivisi.

Il mio modello psicoterapeutico si ispira ai pensieri e alle teorie di filosofi, psicologi e sociologi come Mead, Bateson, James, Wittgenstein e White. Si avvale dell’utilizzo di metodiche narrative, strategiche e cognitive per favorire un approccio personalizzato alle esigenze e inclinazioni del paziente/cliente.

La psicoterapia breve non ha specifiche controindicazioni nello svolgimento in modalità online. È il singolo professionista chi decide, anche in base alle proprie premesse teoriche sul setting e allo stile terapeutico, in che modalità svolgere la seduta. Inoltre, è importante notare che il paziente o il cliente non è tenuto a essere esperto delle specifiche tecniche di ciascun modello o approccio psicoterapeutico. La sua valutazione potrebbe essere più orientata dalla sua esperienza personale con un terapeuta rispetto ad un altro, basata su uno o più percorsi di psicoterapia precedentemente intrapresi. È essenziale sottolineare che la scelta di un terapeuta non riflette necessariamente una preferenza per un particolare modello, poiché nella relazione terapeutica, come già detto, influiscono anche lo stile individuale e le modalità di intervento del terapeuta stesso.


Se ti interessa iniziare un percorso di psicoterapia individuale online o di terapia di coppia online, contattami cliccando sull’icona di Whatsapp che appare a lato o all’indirizzo e-mail info@psicoterapia-on-line.com.

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