Psicoterapia online per elaborazione del lutto

Benvenut* nella mia pagina dedicata all’elaborazione del lutto. Sono la dott.ssa Maddalena Bernardi, psicologa online e psicoterapeuta in formazione a indirizzo interazionista.

Se stai attraversando il difficile momento della perdita e senti il bisogno di essere accompagnat* da uno psicologo online nel processo di elaborazione del lutto, contattami.

Affrontare il dolore della perdita con l’aiuto di uno psicologo

Quando perdiamo una persona cara, ci possiamo trovare ad affrontare un mare di emozioni. Tra queste potremmo provare una sensazione di smarrimento, tristezza e a volte anche rabbia. È difficile accettare l’assenza di qualcuno con cui abbiamo condiviso così tanto, mentre la vita intorno a noi continua come se nulla fosse cambiato. Come possiamo affrontare questo dolore?

Ah, che vuol dir morire! Nessuno, nessuno si ricordava più di me, come se non fossi mai esistito.
L. Pirandello

Cosa vuol dire elaborare un lutto?

Secondo il Vocabolario Treccani, la parola “lutto” viene dal latino lūctus-us, derivato da lugere «piangere, essere in lutto» ed è un «sentimento di profondo dolore che si prova per la morte di una persona cara, soprattutto di un parente, o in genere di persone la cui perdita è vivamente rimpianta». Più nello specifico, in ambito psicoanalitico, l’”elaborazione del lutto” è quel «processo messo in moto dalla perdita di un oggetto amato e che conduce, attraverso l’accettazione e la rassegnazione, all’abbandono dell’oggetto stesso».

Nel tempo, il costrutto psicologico di “lutto” e il processo di “elaborazione del lutto” hanno permeato il linguaggio comune di alcune culture, estendendosi oltre i confini della morte per includere eventi significativi e cambiamenti che generano uno shock biografico e identitario simile a quello della morte stessa. Si veda per esempio l’elaborare il lutto della separazione o, più in generale la fine di una relazione, un cambiamento lavorativo o la migrazione in una nuova città.

Nella nostra cultura, a seguito della morte di una persona affettivamente significativa, le persone che restano possono dover affrontare un complesso processo individuale, interpersonale e psicosociale di risignificazione. Tale processo si avvale di domande sul senso delle cose e di cambiamenti a livello biografico e relazionale che coinvolgono la sfera emotiva, cognitiva e comportamentale. Questo complesso processo viene ridotto al costrutto di elaborazione del lutto.

Se credi di aver bisogno di aiuto per elaborare un lutto, contattami per fissare la tua prima seduta online.

La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto. Se ascolto, sento i tuoi passi esistere come io esisto.
F. Pessoa

Come superare un lutto?

Innanzitutto, è importante sapere che nonostante in psicologia ci sia un costrutto che definisce il processo di elaborazione del lutto, la sofferenza per la morte di qualcuno è qualcosa di individuale, ma allo stesso tempo normato da delle regole sociali e culturali da cui non possiamo prescindere. Una persona che vive a Milano non vive la sofferenza allo stesso modo di una persona che vive a Caltanissetta, e non solo perché sono individui diversi con storie diverse e che quindi significano l’evento in modo diverso, ma perché ci si aspetta, per il contesto storico-culturale in cui sono inserite, che lo vivano e reagiscano in modo diverso. Generalizzando, probabilmente a Milano questa persona si potrebbe confrontare con frasi del tipo «Dai dai, la vita va avanti.» o «Così è la vita, bisogna guardare avanti.» mentre a Caltanissetta nel caso, ad esempio, dell’elaborazione del lutto del coniuge ci si potrebbe aspettare che la persona “porti il lutto” e quindi vesta di nero e senza gioielli durante sei mesi.

Ma cosa vuol dire superare un lutto? Valgono le stesse regole per l’elaborazione del lutto dei genitori, l’elaborazione del lutto in amore, l’elaborazione del lutto del marito o l’elaborazione del lutto di un figlio? Come ci aspettiamo di stare dopo averlo superato?

I significati e le narrazioni che ogni persona costruisce individualmente e socialmente all’evento della morte di una persona cara sono ciò che generano il vissuto stesso, per questo, non esistono regole generalizzabili per superare un lutto. C’è chi vorrebbe stare bene in fretta e smettere di piangere perché considera il pianto un sintomo del non stare bene – o forse perché gli viene detto di smettere -; altr* si chiudono in loro stessi e sentono il bisogno di pensare continuamente a chi non c’è più, perché per loro smettere di pensarci vorrebbe dire dimenticare la persona; altr* ancora non vogliono “stare bene” perché per loro significherebbe mancare di rispetto a chi non c’è più. Questi sono solo alcuni esempi, non esaustivi, di vissuti di chi resta e di come significano ciò che vivono e fanno.

Se desideri iniziare un percorso di sostegno psicologico o psicoterapia, perché pensi di aver bisogno di aiuto per elaborare un lutto, contattami. Sono a disposizione per comprendere con te quale percorso fa al caso tuo e fissare la nostra prima seduta online.

Quando si parla di lutto non elaborato?

Alcune teorie psicologiche utilizzano i costrutti di lutto non elaborato o lutto non superato quando, passati 12 mesi dalla morte, persistono sintomi somatici, intra-psichici e comportamentali. Ma è davvero possibile parlare in modo univoco di lutto non superato?

Per farlo è necessario condividere una definizione unica del processo di
elaborazione del lutto. Come già detto, le narrazioni e i significati legati alla morte di una persona sono individuali, riguardano cioè ogni singolo individuo, ma sono anche definiti da delle regole socialmente e culturalmente condivise. Per questo motivo, può essere riduttivo e limitante fare riferimento a un unico processo e a un arco temporale specifico.

Come psicologa esperta nell’elaborazione del lutto e in psicoterapia online posso sostenerti, contattami.

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