Psicoterapia online per difficoltà relazionali

Benvenut* nella mia pagina dedicata alle difficoltà relazionali. Sono la dott.ssa Maddalena Bernardi, psicologa online e psicoterapeuta in formazione a indirizzo interazionista.

Se credi che un problema relazionale ti stia limitando in uno o più contesti di vita, contattami. Sarò a disposizione per risolvere i tuoi dubbi e aiutarti a capire se il percorso di psicoterapia online può fare al caso tuo.

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Affrontare i problemi relazionali con la terapia

Come esseri umani, nasciamo come individui, ma “prendiamo forma” in interazione ed è per questo motivo che spesso l’aspetto di socialità e relazione con l’Altro sono considerati di estrema importanza per il benessere psicofisico dell’individuo. L’individuo infatti costruisce la propria identità nel rapporto con gli altri, diventa ciò che è attraverso l’identificazione da parte degli altri e l’autoidentificazione. In altre parole, noi non esistiamo senza un altro individuo che ci riconosce.

I problemi a relazionarsi hanno molte forme e non si esprimono tutti allo stesso modo. Generalizzando, le relazioni possono essere suddivise in tre categorie principali: familiare, interpersonale e lavorativo-professionale, ma la vita adulta ci richiede di interagire con molte persone diverse e in contesti con norme e ruoli molto differenti.

I problemi relazionali riguardano una forma di disagio nelle relazioni che può esprimersi attraverso una difficoltà nel creare e mantenere relazioni significative, nel gestire conversazioni e comunicare adeguatamente al contesto, nel leggere le esigenze dell’interlocutore o la difficoltà nel gestire l’attivazione emotiva che può sfociare in un’estrema fatica nell’interagire e all’evitamento delle relazioni in modo sistematico fino all’isolamento. Gli esempi riportati non vogliono essere esaustivi di tutti i casi in cui si presentano delle difficoltà relazionali, ma rappresentare solo alcune forme in cui si può esprimere il disagio.

L’individuo tuttavia non nasce membro della società. Egli nasce con una predisposizione alla socialità, e diventa membro della società.
P. L. Berger & T. Luckmann

Da dove nascono i disturbi relazionali?

Secondo la definizione filosofica di Treccani, per Aristotele la relazione è ciò «il cui essere consiste nel comportarsi in un certo modo verso qualcosa». Nel senso comune e in modo piuttosto generale, la relazione si può definire un legame tra due o più individui basato sul riconoscimento, la reciprocità e comunicazione.

Ogni persona sviluppa nel tempo una certa modalità comunicativa predominante, che viene poi adattata e modulata in base ai differenti contesti. Con la prima socializzazione, che avviene attraverso il legame familiare, impariamo a oggettivare la realtà e a significarla in base a come viene significata dai nostri genitori. Nell’infanzia viene quindi costruito il primo mondo dell’individuo le cui premesse ci accompagneranno nella lettura di ciò che ci circonda e verranno messe in discussione solo più avanti.

Le difficoltà a relazionarsi con gli altri possono emergere quando la modalità comunicativa predominante che da sempre ci ha “caratterizzato” diventa limitante e l’unica modalità comunicativa utilizzata, quasi come un copione. Ti è mai capitato di dire «Io sono fatt* così»? Ecco questa è la frase che rappresenta la nostra coerenza nella riproduzione di modalità che abbiamo scelto come “predefinite”, ma pochi sanno di poterle modificarle se disfunzionali. Mantenere un’unica modalità comunicativa può non essere utile in certi contesti e con certe persone e generare difficoltà di comunicazione, incomprensione della posizione dell’altro e sfociare in conflitto.

Inoltre, nel relazionarci mettiamo in campo le nostre teorie che sono costituite da categorizzazioni, pregiudizi e interpretazioni che hanno a che vedere con la nostra forma mentis, ma non con quella dell’interlocutore, e spesso finiscono per essere un limite e creare un certo tipo di rigidità relazionale che confluisce nella non costruzione di nuove relazioni e in un disturbo relazionale. Con le nostre premesse e preconcetti, di cui non possiamo fare a meno ma che dovremmo imparare a riconoscere e gestire, spesso diamo luogo a “profezie che si autoavverano”. Ecco quindi che se ritengo di fare fatica a creare nuovi legami perché «nessuno vuole uscire con me», introdurrò delle modalità relazionali di difesa e che creano distanza, e queste faranno si che gli altri si allontanino e confermino la mia teoria.

La psicoterapia online per la gestione delle difficoltà relazionali, può essere utile nell’identificazione della forma mentis, nel riconoscimento delle premesse che ci guidano nelle interazioni e della modalità e stile comunicativo disfunzionale, con l’obiettivo di scegliere la modalità più funzionale.

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Come gestire le difficoltà nelle relazioni sociali?

Come detto precedentemente, a partire dall’infanzia e poi nelle nostre esperienze di vita, impariamo delle modalità interattive funzionali che riproponiamo nelle varie situazioni di vita e relazioni con gli altri. Quando queste, che prima ci hanno aiutato nella creazione di relazioni soddisfacenti, diventano disfunzionali in un dato contesto o con un dato interlocutore, vanno riviste.

Per poter gestire le difficoltà nelle relazioni interpersonali è necessario comprendere che significati le hanno generate e cosa ci allontana da un preconcetto di normalità che ci farebbe dire che una persona non ha difficoltà a relazionarsi con gli altri. Anche nel caso in cui la difficoltà riguardi un certo disagio emotivo nelle relazioni affettive, la miglior gestione passa attraverso la comprensione di quali significati, che attribuiamo alle relazioni affettive, generano questo tipo di disagio.

Quando certe modalità interattive si irrigidiscono e generano un problema relazionale, potrebbe essere utile iniziare un percorso di psicoterapia online.

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