Riconoscere il burnout da lavoro prima che sia tardi: i segnali di corpo e mente.

Il termine burnout iniziò ad essere utilizzato per la prima volta in ambito atletico per delineare quel fenomeno associato all’atleta che dopo alcuni successi “si brucia” e non è più in grado di dare lo stesso livello di performance nelle competizioni. 

La sindrome di burnout è un disagio psicofisico legato al lavoro che fu definito attraverso una specifica sintomatologia nel 1976 dallo psichiatra H. Freudenberger e dalla sociologa C. Maslach che osservarono un progressivo impoverimento emozionale e motivazionale su degli operatori di un centro di salute mentale. Inizialmente considerato come specifico per le cosiddette professioni d’aiuto, ora il burnout lavorativo non è più esclusivo di quelle professioni che implicano relazioni interpersonali ma è stato riconosciuto a tutte le organizzazioni e attività lavorative. In questo articolo aprirò uno spazio di riflessione su questa recente sindrome.


Sono la dott.ssa Maddalena Bernardi, psicologa online e specializzanda psicoterapeuta a indirizzo interazionista. Se leggendo volessi avere qualche informazione sulla possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia individuale online, contattami cliccando sull’icona di Whatsapp che appare a lato o all’indirizzo e-mail info@psicoterapia-on-line.com.

Lo stress da lavoro correlato è burnout?

Nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconosce il burnout come sindrome da stress da lavoro. Il burnout lavorativo e lo stress da lavoro correlato non sono quindi considerati la stessa cosa; secondo le classificazioni, infatti, la sindrome di burnout è l’esito dello stress da lavoro che perdura nel tempo. 

Lo stress lavorativo può manifestarsi quando le richieste dell’ambiente lavorativo non sono “commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore” (NIOSH, 2023) e si esprime attraverso un malessere fisico e psicologico. Nei periodi di maggiore stress, può capitare di sperimentare attacchi di panico che vengono frequentemente considerati da chi li vive come il capolinea della situazione stressante che spinge poi a rivolgersi a uno specialista.


La sindrome di burnout prende il nome da un termine inglese che si traduce letteralmente con “bruciarsi” ed è la conseguenza dello stress cronicizzato. In altre parole, è l’esaurimento o crollo della persona che vive un senso di impotenza acquisita nel non poter cambiare la situazione, con sintomi quali la mancanza di energia e spossatezza, l’aumento dell’isolamento dal proprio lavoro e sentimenti di negativismo e apatia nei confronti dell’attività lavorativa. La sindrome di burnout ha degli effetti logoranti sul fisico e sulla salute mentale.

Burnout da lavoro: cosa fare per uscirne?

Il burnout è una sindrome che corrisponde ad una sintomatologia, non è quindi considerato una patologia. La persona in burnout può faticare a rilassarsi o recuperare energia e per risolvere velocemente questo disagio, spesso può rivolgersi allo psichiatra per la ricettazione di psicofarmaci. 

Questa soluzione, però, apparentemente efficiente e utile in un momento di crisi e di necessità di ristabilire la fisiologia, non è la soluzione più efficace e funzionale nel lungo termine. Per questo è importante rivolgersi anche a uno/a psicologo/a psicoterapeuta per comprendere la specifica situazione e con cui poter intraprendere un percorso terapeutico ritagliato su misura. Se ti stai chiedendo come uscire dal burnout da lavoro, il suggerimento è quindi quello di contattare a uno specialista che possa aiutarti.


Se credi di aver bisogno di una consulenza psicologica online riguardante il burnout o di terapia online per disturbi d’ansia contattami cliccando sull’icona di Whatsapp o scrivimi a info@psicoterapia-on-line.com.

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